L'interferone serve a curare l'epatite di tipo C. L’unica terapia la cui efficacia è stata scientificamente dimostrata, è quella con interferone alfa.
Gli interferoni sono sostanze naturali (proteine) che, in quantità minime, vengono prodotte dall’organismo stesso. Esse stimolano il sistema immunitario e aiutano in tal modo l’organismo a combattere le infezioni virali.
Nella cura per l'epatite C l’interferone viene somministrato, solitamente, per iniezione sottocutanea. La terapia con interferone dura di norma 12 mesi e nella migliore delle ipotesi, al termine della terapia , il virus scompare dal sangue del paziente, vale a dire che il virus non viene più rilevato. Contemporaneamente si assiste alla normalizzazione dei valori delle transaminasi. In questo caso l’infiammazione al fegato migliora oppure il fegato ritorna nelle condizioni in cui era prima del contagio. In base alle attuali conoscenze, un eventuale progresso della malattia ed una sua degenerazione in cirrosi o carcinoma sarebbe da escludere o quanto meno risulterebbe di molto rallentata.
L’epatite C è un’ infiammazione del fegato (epatite) causata dal virus dell’epatite C (HCV). Contrariamente agli altri virus dell’epatite (A, B, D ed E), l’infezione causata dal virus dell’epatite C porta, in un numero straordinariamente alto di casi, alla malattia epatica cronica.
L’infezione causata dal virus dell’epatite C spesso rimane a lungo asintomatica. Proprio per questo motivo, la maggior parte delle persone infette ignora di esserlo, e tuttavia è proprio nella fase iniziale della malattia che la terapia ha maggiore efficacia.
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