Domanda:
ciao ho fatto il test dell hiv a settembre 2009(negativo)?
?
2010-06-07 12:43:18 UTC
a marzo inizia la candida orale .. mughetto... candida intestinale ... diarrea cronica .. stanchezza NIENTE FEBBRE ... perdo 6 chili per la dieta della candida (addio zuccheri lieviti e carboidrati)
Ripeto il test dell Hiv?
sono i sintomi dell' aids... ma non sarebbero troppo precoci.. sono in ansia...
Sei risposte:
Flipper
2010-06-07 13:18:31 UTC
si sono decisamente troppo precoci... se a settembre eri negativo ora non puoi essere in AIDS, assolutamente.... ma fai il test per stare tranquillo... sempre meglio un controllo in più che uno in meno...
?
2010-06-07 12:45:05 UTC
Il test hiv va comunque ripetuto dopo 6 mesi..quindi dovresti.
Luke B
2010-06-08 08:46:14 UTC
Ripeti il test ma se a settembre eri negativo e a marzo hai dei sintomi, sarebbe la sieroconversione più veloce della storia e finiresti in una rivista medica.
Andrew
2017-02-07 20:17:00 UTC
Una soluzione efficace per il trattamento della candida http://EliminareLaCandida.netint.info/?oKD2

Prurito, bruciore, perdite fastidiose: sono questi i principali sintomi della candida, la più comune delle infezioni femminili.
milord
2010-06-10 07:27:38 UTC
Rifatti il test,i test dalla presunta infezione si devono fare al 1 mese 3 mese ed infine 6
Manuel D
2010-06-08 05:28:41 UTC
QUANTO SONO AFFIDABILI I TEST SULLA SIEROPOSITIVITÀ? [1]



I test dell'Aids (Elisa e Westernblot) non sono attendibili perché, oltre a non essere precisi, esistono più di sessanta fattori diversi che possono dare dei falsi positivi. I test non sono standardizzati, i risultati variano da laboratorio a laboratorio, le linee guida per la loro interpretazione variano da paese a paese. Inoltre si può risultare positivi al Westernblot e negativi all'Elisa, o viceversa. Due sono le analisi fondamentali per stabilire la sieropositività in una persona: l'Elisa e il Western Blot. Nell'Elisa una miscela di proteine dell'Hiv reagisce con anticorpi nel siero prelevato dal paziente, provocando una variazione di colore nel preparato. Il test Elisa produce fino al 90% di errore in una sola direzione (i negativi li fa diventare positivi, i positivi rimangono tali e quali). Nel WB, le proteine dell'Hiv vengono separate su una striscia di nitrocellulosa. Questo consente una reazione individuale delle singole proteine, che vengono visualizzate con una serie di bande di colore più scuro. L'esame WB viene utilizzato di solito a conferma di un test Elisa positivo, ma risulta altamente impreciso anch'esso.



NON ESISTONO CRITERI STANDARD



Prima del 1987 una sola banda Hiv specifica era considerata come prova di un avvenuto contagio, in seguito si venne a scoprire che il 25% degli individui sani - e non a rischio - presentano bande Hiv specifiche e quindi fu urgente ridefinire un WB positivo aggiungendo bande extra e selezionandone di particolari. Ma anche in tal modo i problemi sono sempre presenti: su 89.547 campioni di sangue analizzati, prelevati da degenti non a rischio ed in maniera anonima in 26 ospedali americani, una percentuale del 21,7% dei maschi e il 7,8% delle femmine risultò positiva al test WB. Quindi la correlazione tra anticorpi Hiv e Aids, comunemente accettata dagli esperti, sembra un'invenzione dell'uomo. L'artificiosità di tale relazione è evidente nel dato di fatto che istituti e nazioni differenti stabiliscono come test di sieropositività serie di bande WB diverse. Questo comporta che in Australia un test richiede quattro bande per essere positivo, mentre negli USA ne sono sufficienti due o tre, che siano o meno le stesse bande richieste in Australia. In Africa, addirittura, basta una sola banda. A conti fatti, una persona esaminata ipoteticamente lo stesso giorno nei tre differenti luoghi, può risultare sieropositiva in un paese e sieronegativa in altri. Il sistema di valutazione varia addirittura da laboratorio a laboratorio di uno stesso stato e, nella medesima sede di analisi, anche da un giorno all'altro si possono riscontrare risultati differenti! Uno documentario che la Meditel Produzioni ha realizzato a Londra per la BBC nell'ottobre 1996 mostrò che un campione di sangue fornito da un volontario fu valutato tre volte positivo e due volte negativo nello spazio di un mese.



I FALSI POSITIVI



A rendere la tragicommedia una vera tragedia è la possibilità che ad una o più bande si possa verificare una falsa reattività. La reazione al test, evidentemente instabile, è spesso associata ad un aumento aspecifico delle immunoglobuline, il che si verifica in molte situazioni, come nel corso di malattie autoimmuni, di infezioni croniche, di malaria, di parassitosi, talvolta anche per motivi banali come una vaccinazione antinfluenzale. Sono stati contati circa 60 fattori estranei all'HIV che possono determinare un test positivo. Secondo gli esperti queste reattività vengono innescate da anticorpi non Hiv (che tutti noi possediamo) reagenti alle proteine Hiv. In parole povere, un anticorpo che reagisce ad una determinata proteina non è necessariamente un anticorpo prodotto dal sistema immunitario come risposta specifica a quella certa proteina. E quindi le popolazioni povere dell'Africa, il continente con il maggior numero di casi di sieropositività, esposte ad una miriade di infezioni e che producono moltitudini di anticorpi, avranno una falsa reattività ai test molto più alta che in altri paesi.



IN DEFINITIVA: NESSUN VALORE AI TEST



La positività ai test ha un valore sostanzialmente nullo perchè: o essa è correlata in modo comunque incompleto a molte malattie, sia immunodepressive che non, anche estranee all'AIDS; o essa è però correlata anche ad un ottimo stato di salute, come dimostrano i milioni di sieropositivi, sanissimi da molto tempo; o essa, sicuramente, non dimostra la presenza dell'HIV o di qualsiasi altro virus; o essa, contrariamente a quanto si è voluto dare a credere, non equivale affatto ad una sentenza di morte: anche le disparate sindromi patologiche definite AIDS possono regredire quando l'organismo del paziente non è molto compromesso. Mentre l'utilità dei test è nulla, il loro danno può essere immenso perchè: o la comunicazione al paziente del risultato positivo al suo test dell'AIDS provoca quasi sempre un grave trauma psichico e può sconvolgere l'intera vita familiare, lavorativ


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Continua a leggere su narkive:
Loading...